Il sito archeologico
Dagli inizi della primavera del 2016 ad oggi la nostra amministrazione ha intrapreso ed in buona parte realizzato, con coraggio e fiducia, un percorso di riqualificazione sia culturale che paesaggistico ed architettonico del compendio di Sant’Anna di Sopramonte.
Questa scelta è nata da una passione comune che ha definito la nascita quasi spontanea di un gruppo di lavoro in collaborazione con Christian Fogarolli, Mattia Segata ed Arc-Team S.r.l. di Cles. Una passione che prende avvio innanzitutto dal forte riferimento di identità e coesione che il sito di Sant’Anna rappresenta per la comunità di Sopramonte; in esso tutti i censiti vedono un luogo di riposo, svago, contemplazione ed orgoglio. Inoltre il luogo è stato sede tra gli inizi del 1200 d.C. e la fine del 1400 d.C. di un monastero in cui viveva una comunità mista di monaci e monache, dediti alla regola di Sant’Agostino e all’ordine dei Domenicani.
Le fonti storiche lo dipingono come una realtà politica e religiosa dell’età medievale di assoluta importanza ed esclusività, grazie alla relazione diretta che lo legava allo stato della Chiesa. Ben tre papi diversi (Gregorio IX, Urbano IV e Nicolò V) si occuparono del monastero, garantendone sussistenza economica, prosperità ed il privilegio importantissimo di poter seppellire nello stesso posto i defunti.
Di questo illustre passato ad oggi rimangono visibili una chiesa, dedicata alla santa patrona ed un grande edificio composito noto come la Casa del Preposto; entrambi, ma specialmente la casa del Preposto, si trovano in uno stato di conservazione molto precario ed instabile che si protrae ormai da alcuni secoli.
Partendo da questo stato di emergenza e dall’importante dato storico delle fonti è stata presa la decisione di iniziare un lavoro di ricerca di tipo archeologico per verificare o meno la presenza materiale di strutture del famoso monastero medievale.
Con il coinvolgimento nel progetto dell’istituzione pubblica nelle vesti dell’Ufficio dei Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento, tra il maggio e l’agosto del 2016 sono state eseguite delle prospezioni archeologiche nell’area del sito. Le prospezioni hanno visto l’uso di una strumentazione elettronica che permette di avere un’immagine di ciò che è presente sotto la superficie del terreno senza scavare e successivamente una serie di carotaggi manuali per l’estrazione da un foro nel terreno del materiale sepolto.
Questa prima fase ha avuto un importantissimo riscontro positivo sulla presenza di testimonianze del monastero passato. Nel prato compreso tra la Chiesa e la Casa del Preposto sono state individuate delle tracce di strutture architettoniche sepolte ed in particolare tratti di murature rettilinee ed intersecanti, piani pavimentali costituiti da malte e pietre lavorate di ottima estetica così come resti ossei umani di persone defunte. Inoltre è stata smentita definitivamente la presenza del monastero passato nella zona del campo/prato recintato da murature, individuato tra l’edificio moderno e la casa Signorile adibita ad Osteria.
L’individuazione positiva di tracce archeologiche del passato ha permesso finalmente di portare l’attenzione delle istituzioni pubbliche e della politica sul sito di Sant’Anna, mostrando lo stato di pericolosità degli edifici storici e creando la coscienza e concretezza di un intervento di consolidamento urgente e assai immediato.
La seconda fase di ricerca, partita nell’estate del 2017 ha visto da un lato la programmazione di due interventi di scavo archeologico nell’area prativa nei pressi della chiesa e dall’altro uno studio dello stato di degrado riguardante la Casa del Preposto.
Grazie anche al coinvolgimento logistico in fase di cantierizzazione e di rimozione della zolla erbosa da parte dell’Azienda Forestale di Sopramonte e Trento, sono stati realizzati quattro sondaggi di scavo tra il novembre del 2017 ed il giugno del 2018. Due sondaggi hanno investigato la zona a sud-est della chiesa mentre altri due hanno interessato l’area immediatamente adiacente al portale e sagrato della chiesa, inclusa la fascia allungata compresa a sud dal muro laterale della chiesa stessa e del filare murato del terrapieno e a nord dalla fronte dell’edificio del Preposto.
Con grande emozione e soddisfazione sono emerse una serie di strutture architettoniche e manufatti che permettono di affermare con certezza l’esistenza del monastero medievale ed anche la sua inaspettata e parziale scavo due casse sepolcrali in muratura, che non sono state aperte, ma che presentano al loro interno resti scheletrici umani, con altissima probabilità appartenute a figure molto importanti nella vita e conduzione del monastero.
Infine, appena all’esterno del muro rettilineo di chiusura del complesso ecclesiastico e monasteriale, nell’area corrispondente all’odierno terrapieno, sono emerse alcune fosse scavate direttamente in terra con resti di individui infantili.
L’eccezionale ritrovamento di un contesto cimiteriale ancora integro e conservato a Sant’Anna, assolutamente un fatto unico per il periodo medievale trentino, ha permesso di proporre lo stesso sito come oggetto di scuola di specializzazione in paleoantropologia organizzata dall'università di Padova e da un’università statunitense della Carolina del Nord (Stati Uniti d’ America) che è prevista verosimilmente nella prossima stagione estiva del 2019.
Lo svolgimento della scuola di specializzazione universitaria nel sito di Sant'Anna sarebbe il primo esempio assoluto in territorio trentino e consentirebbe l'attivazione di un progetto pluriennale con il secondo ateneo più importante di Italia e con una economicamente ricca università straniera.
Ciò creerà un ciclo virtuoso di circolazione di capitale umano e pecuniario sul territorio del Bondone e di Sopramonte e permetterà di avere gratuitamente una serie di preziosi servizi nel campo della ricerca, ampia visibilità ed eco mediatico e attrazione di denaro e capitale.
Per far fronte alle problematiche legate al degrado della Casa del Preposto è stato coinvolto nel gruppo di riqualificazione lo studio dell’Ingegnere Matteo Tomaselli di Trento che dal 2015 ha iniziato a seguire per conto della Parrocchia di Sopramonte il monitoraggio della stessa chiesa di Sant’Anna.
Avendo già un’ ottima conoscenza del contesto, egli ha condotto, su richiesta del Comitato, nella primavera del 2018 un monitoraggio completo con indagini geotecniche e geofisiche, al fine di conoscere al meglio la consistenza del sottosuolo delle aree dell’edificio del Preposto, onde mettere in atto le migliori soluzioni tecniche ed edilizie ed evitare il rischio di crollo del manufatto, programmando un dettagliato intervento di puntellatura e prima fasciatura dei dissesti che permetterà una stabilizzazione della struttura ed una conseguente assenza di pericolosi fenomeni di crollo.
I costi della progettazione, direzione dei lavori (Ing. Tomaselli Matteo) e dei lavori (eseguiti dall'impresa Menestrina Sergio e Diego snc di Sopramonte) sostenuti dall'Asuc, relativi alle “Opere Provvisionali per la messa in sicurezza della casa del Preposto” ammontano ad € 33.491,44 iva compresa; detto intervento è stato eseguito durante l'estate 2022.
Per quanto riguarda invece la Casa di Villeggiatura (“casa bianca”) presente nell’area del Comparto Storico di Sant’Anna, il Comitato A.S.U.C. dovrà effettuare alcune valutazioni, fra le quali anche l’ipotesi del suo abbattimento, ciò in considerazione dell’elevato onere finanziario che dovrebbe sostenere l’Asuc per la riqualificazione del medesimo.